Riprendiamo la nostra panoramica sulle zone di eccellenza vinicola del Veneto. La scorsa volta abbiamo descritto, tanto per rimanere nelle vicinanze di casa nostra, la D.O.C. Riviera del Brenta. In questa puntata esploreremo le aree nel Nord-Est, che interessano principalmente le province di Treviso e Venezia.
Prima però, un breve salto indietro nel tempo: siamo nell’antica Roma, ospiti nella dimora di un ricco patrizio, distesi su un triclinio. Le pietanze, come le coppe, si susseguono incessanti, perché il vino è prima di tutto convivio. Il galateo dell’epoca però impone al padrone di casa di non far ubriacare i commensali. Ma come evitarlo, se ogni scusa è buona per un brindisi, alla salute di un amico o dell’amata, svuotando tante coppe quante erano le lettere del nome dell’interessato/a? Allungare il vino con acqua era una pratica quindi necessaria, ma il più delle volte insufficiente: al fine di “liberare” l’ospite dagli eccessi, i servi a fine pasto servivano un disgustoso miscuglio di mandorle amare tritate, cavolo crudo e polmone di capra. Il vomito, e quindi la “liberazione”, erano assicurati. Come diceva il grande Totò, “alla faccia del bicarbonato di sodio!”
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