Recensione de La gabbia invisibile nel blog La Stamberga dei Lettori

Ecco la recensione de La gabbia invisibile ad opera di Daniele nel blog La Stamberga dei Lettori.

http://www.lastambergadeilettori.com/2013/01/la-gabbia-invisibile-stefano-baldoni.html

 

Riporto di seguito il testo:

“La gabbia invisibile” è un thriller in cui realtà e virtuale si confondono, costruito in maniera tutto sommato coinvolgente e sviluppato non banalmente, nonostante l’argomento, trito e ritrito, lasci poco spazio a invenzioni che possano colpire il lettore.

A grandi linee: la morte di Fabio Boschetti viene frettolosamente archiviata come suicidio. Il commissario Fegiz, non credendo alla versione ufficiale, decide di dare una mano alla vedova, Elena Paci, di professione psicologa. Nella loro ricerca della verità si imbatteranno nella Star&Shine Software, una software house a dir poco losca che sta lavorando ad un progetto segreto, una specie di videogame-gioco di ruolo al quale i partecipanti vengono collegati attraverso degli elettrodi e a cui vengono somministrati farmaci di dubbia provenienza per controllarne le reazioni ad uno scopo oscuro ma ben preciso.

L’autore, Stefano Baldoni, tenta di costruire “La gabbia invisibile” su un sistema dualistico. Qual è la realtà e qual è il gioco? Nelle intenzioni questa domanda dovrebbe essere il fulcro dell’opera. Durante lo svolgimento, però, la storia prende un’altra piega e vira verso il thriller con atmosfere oniriche nel quale l’indagine ha più importanza del rapporto videogioco/realtà. Non è però un difetto, anche perché la trama genera una buona suspense e fino alla fine incolla il lettore alle pagine, ma va comunque fatto notare, anche perché, personalmente, mi sarei aspettato un approfondimento maggiore sugli stati d’animo dei protagonisti  all’interno del videogioco. Proprio i personaggi, a mio avviso, sono la cosa maggiormente negativa dell’opera: piatti e con poco appeal, spesso facevo fatica a ricollegare i nomi alle persone e ai fatti da loro compiuti. Si salvano comunque la psicologa Elena, capace di creare empatia durante la sua discesa nelle tenebre della psiche del marito e di ciò che lo ha portato alla morte, e Luca, privato della capacità di sognare da un incidente. Sa invece di già sentito il personaggio dell’assassino: personalmente è quello che mi è piaciuto meno tra tutti quanti. La prosa, molto competente e documentata, è discreta ma senza guizzi e in alcune parti ingenua: mi è capitato un paio di volte di leggere “un volto famigliare”, tanto per fare un esempio.

In conclusione, “La gabbia invisibile” è un discreto thriller onirico che predilige la parte thriller a quella onirica. Riesce grazie ad una trama non nuova ma sicuramente incalzante ad incollare il lettore fino all’ultima riga, anche se non rimarrà una lettura memorabile. Rimane comunque un’opera prima che fa ben sperare per il futuro.

Giudizio:

 

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