L’esca – José Carlos Somoza

L'esca - José Carlos Somoza

Voto: 7,5

Titolo: L’esca

Autore: José Carlos Somoza

Genere: Thriller

Editore: Mondadori

Consigliato: SI

 

TRAMA ORIGINALE

Lo chiamano lo “Spettatore”. È un killer spietato e semina morte fra le donne, in prevalenza prostitute e straniere, brutalmente torturate e fatte a pezzi. Diana Blanco è l’esca: addestrata dalla polizia di Madrid, a soli venticinque anni è la migliore, la più preparata, l’unica che può fermarlo. In un tempo in cui la tecnologia non basta da sola a catturare gli assassini, la polizia ha messo a punto un nuovo metodo che si basa sulla teoria dello psinoma, una sorta di codice genetico che identifica la personalità di un individuo attraverso il suo desiderio e il modo di soddisfarlo. Questa teoria risalirebbe addirittura a Shakespeare e sarebbe presente in tutte le sue opere. Le esche infatti si esercitano in veri e propri teatri, dove mettono in scena gli atteggiamenti, i gesti e i comportamenti indispensabili per agganciare gli assassini.
Ma lo Spettatore sembra sfuggire a qualsiasi profilo psicologico, manifestando addirittura personalità diverse e sfuggendo così a ogni tentativo di classificazione. Quando Diana Blanco scopre che sua sorella Vera è il prossimo obiettivo dello Spettatore, decide di giocarsi il tutto per tutto. Ha così inizio una corsa contro il tempo che la porterà fino al mostro, in un emozionante e terrificante gioco di sospetti e colpi di scena. Sarà un’esperienza sul filo della follia, oltre i confini del conoscibile, con un finale inquietante ed esplosivo. Diana dovrà anche fare i conti con il suo tragico passato senza poter contare nemmeno su chi le è più vicino, perché niente e nessuno è ciò che sembra. E l’orrore non ha mai una sola faccia. L’esca è un thriller originale che trasporta il lettore in un futuro non lontano, i cui veri protagonisti non sono solo i “buoni” e i “cattivi”, ma soprattutto le paure e le ossessioni che si nascondono dentro ognuno di noi.

Ho acquistato questo libro, lo ammetto, perché attratto dalla copertina. Non conoscevo nulla dell’opera e, tantomeno, dell’autore. È stata una piacevole sorpresa; l’autore spagnolo José Carlos Somoza non è, a torto, molto popolare in Italia e quest’opera sembra non aver spopolato. Ed è un peccato, perché è un bel libro.

 

L’autore riesce a proporsi con un thriller psicologico con alcune idee originali, fuori dagli schemi del thriller classico. La più originale risulta senz’altro essere lo psinoma, secondo cui la personalità di un individuo sarebbe guidata esclusivamente dal piacere e dalla ricerca della sua soddisfazione. La polizia di Madrid usa delle ragazze, spacciandole per prostitute, come esche per adescare un pericoloso serial killer, chiamato Lo Spettatore. Ciascuna di loro, e la protagonista Diana Blanco in particolare, è un’sperta dello psinoma. L’adescamento si baserebbe sull’influenzabilità e dipenza di ciascun individuo ad un particolare atteggiamento, fatto di espressioni, gesti e movimenti. Davanti a questa particolare sollecitazione, il soggetto risulta prima attratto e poi completamente soggiogato e privato di qualsiasi volontà.
Si tratta chiaramente di finzione, non c’è alcun fondamento scientifico, ma l’autore ha avuto la capacità di renderla reale durante la narrazione.

 

La storia è avvincente, lo stile scorrevole, semplice e la suspence quasi sempre alta, se escludiamo alcune digressioni di cui parleremo dopo. Buone le ambientazioni in una Madrid dal fascino decadente tipicamente latino.
Piacciono i continui riferimenti a Shakespeare. L’autore, con una certa maestria, non manca di citarne opere con chiari riferimenti del poeta ai vari tipi di psinoma, quasi ad identificarlo come il vero scopritore.

 

Il romanzo presenta però, anche alcuni piccoli difetti:
Il ritmo cala nei punti dove l’autore eccede, a mio parere, in spiegazioni tecniche non necessarie. Lo psinoma è finzione, va chiaramente spiegato, ma non avendo un vero fondamento scientifico, ho trovato inuitli alcuni particolari. Particolari che sarebbero risultati invece interessanti per un tema scientifico, per curiosi desiderosi di approfondire l’argomento.
 Il personaggio di Diana risulta un po’ stereotipato nel suo mix di forza (e ce ne vuole per fare l’esca per i serial killer) e debolezza (propria, nel caso psecifico, della sua  natura di donna). Risulta credibile e arriva al lettore, genera empatia, ma non risulta molto “profonda”. L’autore eredita, forse, un’atavica difficoltà: la descrizione di un carattere femminile da parte di un uomo. Raramente donne descritte da uomini hanno uno spessore riconosciuto e apprezzato dalle stesse donne.
Il finale, mirabolante, mi è sembrato eccessivo. La voglia dell’autore di disorientare e sconvolgere il lettore, se portata all’eccesso, risulta stonata. Nel caso specifico si cerca l’effetto non una ma ben tre volte. Nel mio caso, c’è riuscito solo al terzo tentativo, ma avrei apprezzato un finale più lineare.

 

Nel complesso è un buon libro, di un autore che sa scrivere e che ha guadagnato la mia fiducia per altre letture in futuro.

 

La gabbia invisibile su Il Gazzettino e La Nuova Venezia

La gabbia invisibile ha fatto la sua prima apparizione nei quotidiani, lo scorso Mercoledì 15 Maggio, in occasione della presentazione alla libreria Feltrinelli di Mestre.

Ne Il Gazzettino, sezione Cultura&Spettacoli:

Gazzettino 15 Maggio 2013

Ne La Nuova Venezia, sezione Giorno&Notte:

La nuova Venezia 15 Maggio 2013

Presentazione de La gabbia invisibile alla Feltrinelli di Mestre, Mercoledì 15 Maggio 2013

Mercoledì 15 Maggio, presso la libreria Feltrinelli di Mestre, si è tenuta la terza presentazione de La gabbia invisibile.

Un altro piccolo successo, un altro piccolo passo. Il merito però è vostro, che mi aiutate e supportate, che vi interessate a ciò che faccio. Siete la mia più grande fortuna.

Un grazie particolare ad Annalisa, per essermi sempre accanto, in attesa di recuperare il tempo che sto togliendo a noi; a Claudia, per essere così brava da far venire tutto così naturale e spontaneo; all’Università Popolare di Mestre per aver appoggiato e patrocinato l’evento; alla libreria Feltrinelli di Mestre per la disponibilità; a tutti quelli che sono intervenuti.

Feltrinelli Mestre - Stefano  Feltrinelli Mestre - Claudia presenta

Feltrinelli Mestre - Stefano parla  Feltrinelli Mestre - Gente

 

Sia fatta la tua volontà – Stefano Baldi

Sia fatta la tua volontà - Stefano Baldi

Voto: 8,0

Titolo: Sia fatta la tua volontà

Autore: Stefano Baldi

Genere: Narrativa contemporanea

Editore: Newton Compton

Consigliato: SI

 

 

 

TRAMA ORIGINALE

Vive in un paesino nella nebbiosa pianura bolognese, è ancora vergine, non proprio bello e di una timidezza patologica. Vivacchia Luca, lavora a testa bassa per dimenticare i suoi insuccessi, le sue serate sono fatte di pochi amici fidati e qualche partitella a carte con i vecchietti del circolo Arci. Un fratello ritardato di cui vergognarsi e una madre che ancora non gli ha perdonato di essersene andato di casa completano il quadro. Una vita senza colore, la sua, nell’attesa del grande amore. Ma di tempo Luca non ne ha più. Una brutta tosse trascurata, lunghe analisi mediche e una diagnosi che non lascia scampo. Insieme all’angoscia e alla paura arriva, però, anche la fede e ha la voce di Don Edoardo, il sacerdote degli anni del catechismo, perso di vista da anni. Ed è questo incontro a far nascere in Lazzaro il desiderio di voler dare un senso al tempo che gli rimane. E così, anche l’incontro con Anna, prostituta dal viso bellissimo e dall’atroce passato, riesce a fargli superare definitivamente la paura di vivere e di morire. Ricca di elementi autobiografici e scritta con un’ironia pungente e spietata, questa è l’intima testimonianza che Stefano Baldi ci ha lasciato prima di andarsene.

Sia fatta la tua volontà è la storia di Luca Lazzarini, un ragazzo di ventisei anni come tanti. Abita a Maddalena, un piccolo paese della periferia di Bologna, passa le giornate a lavorare sodo, un po’ perché ci tiene al lavoro, un po’ perchè subisce le angherie del suo capo. Ha pochi amici, un po’ perché gli rimane poco tempo libero, e un po’ perché tutto sommato ha poco da spartire con quei ragazi che corrono dietro solo a calcio, donne e alcool. Non è mai stato con una donna, un po’ perché non è certo un adone, un po’ perché è timido, di quella timidezza che un attimo prima di proporti sussurra subdola “no, non andare, tanto ti dirà di no!”.
Luca è in attesa perenne di un’occasione, ma non la sta in realtà cercando. Semplicemente, aspetta, chiuso in una solitudine tangibile in ogni pagina. Ma è un’attesa breve, perché la sorte ha stabilito che lui, di tempo, non ne ha più. Il suo destino è segnato, i suoi giorni sono a scadenza. E proprio quando si rende conto di non aver più tempo, capisce che dovrà valorizzare tutti i pochi giorni che gli rimangono.
Scopre la fede, grazie ad un sacerdote straordinario dei tempi del liceo, scopre l’amore nel senso più ampio del termine: il gusto delle piccole cose, i gesti semplici, l’anima di sua madre, un fratello ritardato che finalmente diventa un vero fratello, di cui non vergognarsi più. Si toglie di dosso tutte le maschere che quotidianamente era costretto a portare per sentirsi adeguato alla massa. Abbandona l’apparire per l’essere. Incontra una prostituta in difficoltà e trova il coraggio per aiutarla.
L’autore, Stefano Baldi, muore di tumore poco dopo la stesura del romanzo, che è e resterà quindi la sua opera prima e unica. Si percepiscono molti spunti autobiografici, lo stile è scorrevole, delicato. In alcuni passi l’autore sembra porsi in punta dei piedi nei confronti del lettore, quasi a chiedere il permesso, per la paura di disturbare con i propri pensieri. In altri passi il testo è denso di un’ironia pungente, scanzonata, leggera nonostante si percepisca la sofferenza provata, credo di non sbagliare, dall’autore nella vita reale.
L’unica nota negativa è il modo in cui Luca e Don Edoardo salvano Anna, la prostituta, descritto in maniera troppo semplicistica e, purtroppo, lontano dalla triste realtà dello sfruttamento della prostituzione. Ma è un dettaglio.
A prescindere dal percorso di fede di Luca, il protagonista, che si può condividere o no, non si può non apprezzare il modo in cui l’autore ne descrive il disagio, il senso di inadeguatezza. Ho provato tenerezza per Luca, dalla prima pagina, trasformatasi poi in speranza durante le analisi, in pena e rassegnazione quando il responso non lasciava scampo, e infine in stima per una persona che, in un modo o nell’altro, aveva trovato il suo percorso.

 

Presentazione de La gabbia invisibile alla Feltrinelli di Mestre Mercoledì 15 Maggio 2013

Mercoledì 15 Maggio 2013, alle ore 18:00, presenterò il mio romanzo, La gabbia invisibile, alla libreria Feltrinelli di Mestre, al sesto piano del Centro Commerciale Le Barche, in Piazza XXVII Ottobre.

Vi aspetto!

Presentazione Feltrinelli Mestre 15 Maggio 2013